Durante questo difficle periodo sanitario dominato dalla situazione del COVID19 il nostro reparto di chirurgia vertebrale ha sospeso tutta la attività clinica e chirurgica di elezione. Eseguiamo quindi esclusivamente visite ed interventi cirurgici urgenti, come il caso che vi presento oggi.
Si tratta di una paziente affetta da frattura traumatica da scoppio della prima vertebra lombare (L1) che si è procurata cadendo con la bicicletta. La radiografia eseguita in urgenza al pronto soccorso nella proiezione laterale fa vedere molto bene come il corpo vertebrale si sia schiacciato e deformato a cuneo anteriore (frattura da scoppio con cifosi somatica angolare di 30°) con uno spsotamente del muro somatico vertebrale posteriormente verso il canale midollare.
La situazione ha richiesto un intervento chirurgico urgente di riduzione della frattura e di stabilizzazione con artrodesi vertebrale. Il controllo radiografico intra-operatorio mostra molto bene l’avvenuta riduzione completa del soma vertebrale con scomparsa totale della grave cifosi che si era venuta a creare con la frattura da scoppio.
L’intervento chirurgico è stato eseguito con una tacnica classica “open” e non con le più moderne tecniche mini-invaisve percutanee. Il motivo di tale decisione è molto semplice: con le tecniche percutanee mini-invasive non è possibile risucire ad ottenere una riduzione perfetta della vertebra (limite tecnico) così come vi ho fatto vedere in questo caso.
La paziente ha superato molto bene l’intervento e presto potrà tornare a casa dai suoi cari.
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