DAI MIEI ANGELI
Bernardo Misaggi, direttore della divisione di chirurgia vertebrale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano
Vorrei esprimere gratitudine alla mamma della nostra paziente autrice della lettera pubblicata una settimana fa che ha portato alla luce il prezioso lavoro svolto dal dottor La Maida e dall’equipe dell’unità operativa complessa di chirurgia vertebrale e scoliosi che dirigo, presso l’ospedale Gaetano Pini: medici e personale di talento, animati da una stessa passione, uniti da spirito di servizio, in una professione esercitata quasi come “vocazione” (e intendo per vocazione il “gusto” di aiutare l’altro e di curare con dedizione e umiltà il paziente che soffre).
Questo è il vero umanesimo: un ‘umanità capace di reale ascolto del paziente e proposta responsabile del suo processo di cura.
La lettera dona anche l’occasione di proporre un ‘ulteriore riflessione. La ragazza ci chiama “…i miei angeli”.
Grazie per questo onore, questa tenerezza e questa lezione di accondiscendenza che noi stessi, suoi sanitari, non abbiamo finito di meditare, e dicendole la mia e nostra gratitudine, l’onore riviene anche a lei, cara signora e mamma meravigliosa, e alla sua ragazza, per aver affrontato con coraggio e commovente collaborazione tutto il percorso prima, durante e dopo l’operazione chirurgica. Ognuno di noi si misurerà, nel proprio percorso personale e professionale, con la responsabilità di queste “ali” celesti che ci attribuisce la nostra piccola grande paziente nel diventare compagni degli angeli che percorrono la scala di Giacobbe. Noi le utilizzeremo per imparare un “volo” più alto ma qui, sulla terra, nelle corsie del nostro reparto, nel proseguire il lavoro di tutti i giorni.
In un sistema sanitario nazionale come quello attuale, dove si è giunti ad un modello organizzativo
esasperato sia dalla burocrazia sia dalla esigenza sempre più ossessiva di far quadrare il bilancio, il risultato del dottor La Madia e della mia equipe è doppiamente lodevole.
Come nascondere, infatti, che una tale situazione sottopone tutto il personale sanitario a ritmi di lavoro logoranti suscettibili di causare una “diminuzione” della nostra attenzione, del nostro tempo, della nostra “umanità”, che devono invece rimanere primarie verso il malato?
Ripetiamo spesso che la medicina non può essere un commercio, non può essere solo un profitto anche se il “freddo ” bilancio dei numeri e grafici finanziari “costringe” a doverlo pensare di frequente.
Da un intervento chirurgico come il nostro e come tanti altri, anche in patologie diverse, come i tumori, come si può trarre “profitto”?
Concludo con l’obbligo e la gratitudine di ricordare i nostri due maestri, il professor Giuseppe Frassi, fondatore del nostro Centro Scoliosi ed il professor Salvatore Caserta: il loro insegnamento ha reso eminente la specificità di Chirurgia Vertebrale di questo Istituto.
È proseguendo il loro prezioso indirizzo che la mia equipe medica e sanitaria, alla quale sono molto
grato e legato, attraverso un vero e proprio “lavoro di squadra” ha reso l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vertebrale e Scoliosi del Gaetano Pini riferimento di eccellenza nazionale e internazionale oggi unanimemente riconosciuta.
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